Google Fuchsia, un successore di Android non basato sul Kernel Linux

Google sta lavorando al suo terzo sistema operativo che verrà chiamato Google Fuchsia, un successore di Android non basato sul Kernel Linux.

Come tutti ben saprete, o lo avete sentito distrattamente da qualche vostro amico più Nerd, Android, il sistema operativo utilizzato da circa il 65.19% degli utenti al mondo (dato di Netmarketshare.com), è basato sul Kernel Linux. Nonostante ciò, non può essere definito una distribuzione pura perché sostituisce la maggiorparte delle Utility GNU con del software scritto in Java. Proprio questa differenza, ha causato in Android un po’ di arretratezza, restando sempre un po’ indietro con gli aggiornamenti del kernel (Android 7.0 utilizza la versione 3.18 contro l’ultima disponibile che è 4.x). Tranquilli, non proseguirò l’articolo con questi tecnicismi.

Per soppiantare questo problema, Google, a partire da metà 2016, ha pensato di creare un nuovo OS Android-Style non basato sul kernel Linux. Questo OS prende il nome di Fuchsia. Fino ad adesso, non ci sono state molte notizie a suo riguardo (eccetto degli script a linea di comando nell’agosto 2016)…fino ad oggi.

https://www.youtube.com/watch?v=iOIatYUfGs4

Magenta

Prima di iniziare a parlarvi di Magenta, ci tengo precisare che tutte le informazioni che vi comunicherò in quest’articolo sono derivate da Arstechnica.

Secondo informazioni trapelate da alcuni documenti interni a Montain View, Google è pronto ad evolversi lanciando il suo terzo sistema operativo (dopo Android e Chrome OS). Come anticipato, questo OS creerà una netta separazione con i suoi precedenti perché abbandonerà sia il Kernel Linux che la General Public License (GPL). In parole povere, Google ha intenzione di creare un nuovo sistema operativo proprietario simile (ma con alcune forti differenze) a Windows ed iOS.

Per far ciò, gli sviluppatori della multinazionale hanno lavorato per la creazione di un nuovo MicroKernel, denominato Magenta, basato su un mix di licenze BSD 3 clauseMIT ed Apache 2.0. Google descrive Magenta come un microkernel dedicato a:

Modern phones and Modern personal computers with fast processors, non-trivial amounts of RAM with arbitrary peripherals doing open-ended computation

che tradotto significa:

Cellulari e Personal Computer Moderni con processori veloci, senza un grande quantitativo di RAM con supporto a periferiche arbitrarie per l’esecuzione di calcoli.

Non corriamo troppo. Le conclusioni saranno fatte alla fine.

Logo di Google Fuchsia

Interfaccia

Sempre secondo la medesima documentazione non in nostro possesso, l’interfaccia di Fuchsia prenderà il nome di Armadillo (il cui simbolo è quello presente nello schizzo sotto).

Schizzo di uno sviluppatore di Google

Questa nuovissima UI rivoluzionerà tutto lo stile grafico e l’interazione con l’utente presente attualmente in Android. Questa sarà basata soprattutto sul vertical scolling, caratteristica già leggermente vista sui nuovi pixel. In sostanza, si potrà accedere alle app ed ad altre funzione tramite una serie di swipe verso l’alto o verso il basso.

Infine, l’interfaccia è progettata tramite Flutter (di cui ve ne parlerò a breve), quindi sarà possibile testarla (l’interfaccia, non il sistema intero) sul vostro attuale smartphone Android. Per far ciò ci viene incontro Hotfixit, in possesso del Git del progetto.

Google Fuchsia UI Armadillo su PC/Tablet

Applicazioni

Ed ecco arrivare il domandone: “Su Fuchsia potranno essere installate le applicazioni Android?“. La risposta è Boh. Da quanto risulta dai dati in possesso del blog precedentemente citato, le applicazioni, proprio come l’interfacce, sono sviluppate utilizzando Google’s Flutter SDK.

Senza scendere in troppi tecnicismi, Flutter (attualmente TP) è un tool Open-Source che consente di sviluppare applicazioni Multi-Piattaforma. Sfruttando il linguaggio di programmazione Dart, dona la possibilità agli sviluppatori di creare contemporaneamente un’applicazione sia per Android che per iOS. Dart è un linguaggio di programmazione ideato da Google molto simile a Java e Javascript molto prestante smartphone.

Un particolare Multi-Windows su Google Fuchsia

Al momento non si può sapere se questo sistema eseguirà o meno le applicazioni Android (anche se probabilmente si) e neanche cosa cambierà per gli sviluppatori, se potranno continuare a sviluppare in Java o dovranno basarsi unicamente sul Dart. Molto probabilmente ne sapremo di più nei prossimi mesi.

Farà la fine di “Andromeda”?

Come molti di voi ricorderanno, alcuni mesi fa si erano aperte accese discussioni riguardanti un nuovo sistema operativo Google chiamato “Andromeda“. Questo sistema avrebbe dovuto unire tutto l’ecosistema Google sotto un unico nome, a grandi linee come fatto da Apple o da Microsoft. Ad oggi non si hanno più notizie di esso e la paura che possa riproporsi la stessa situazione con Fuchsia è molto alta.

Proprio a smentire queste voci arriva Travis Geiselbrecht, sviluppatore di Fuchsia che dichiara:

Non è un gioco, non è un progetto del 20%, non è qualcosa che abbandoneremo col tempo.

Questa frase ci infonde sicurezza, portandoci a riflettere se proprio Fuchsia sarà Andromeda, un unico sistema operativo sia per Mobile che per PC che offra una completa esperienza Google.

Download

Finiamo questo lunghissimo articolo con il download e, quindi, il testing da parte vostra, dell’ipotetica interfaccia di Fuchsia. Il famoso blog italiano AndroidWorld si è messo d’impegno scaricando su Android Studio tutto il progetto reso pubblico da HotFixit e compilando l’apk per tutti noi. Per rispetto, vi invito a visitare il loro articolo per procedere al download.

Download APK

fonte

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